Genitori e insegnanti: cosa accomuna queste figure?
Lavorano sul potenziale delle nuove generazioni!
Una responsabilità enorme, quasi totalizzante, che genera spaesamento e vertigine, quando se ne percepisce la piena consapevolezza. Questo accade perché è un potere enorme, che può essere usato con esiti straordinari ma, talvolta, anche nefasti.
La nostra società, forse perché sa che i risultati dell’esercizio di questo lavoro peseranno solo a distanza di tempo, ha scelto di lasciare i genitori e gli insegnanti a “cavarsela da soli”, facendoli appoggiare all’istinto, al buon senso e alla loro esperienza.
Fintanto che la società era retta dal principio dell’autorità, l’ubbidienza dei bambini faceva sì che la situazione fosse “gestibile”, i danni c’erano, ma non si vedevano, perlomeno nell’immediato. Poi la realtà si è fatta più complessa e i nodi sono venuti al pettine.
Per gli insegnanti delle scuole dell’infanzia e della primaria, si è fatto estremamente difficile gestire le prime fasi dell’apprendimento e l’inserimento dei bambini nel mondo della scuola: i tempi di attenzione sono limitati, i bambini non sanno inibire gli stimoli, la memoria di lavoro sempre più labile e i “comportamenti problema” sempre più diffusi: sono venuti meno i presupposti alla “scolarizzazione”. Gestire questa complessità è difficile e stancante.
Per i genitori, anche. Per educare i propri figli, non basta più il riferimento ai modelli dei loro genitori, che in passato, per imitazione o per opposizione, rappresentavano un orientamento alle scelte e alle decisioni educative. Neanche tutto il sapere che viaggia sui social e sul web sembra essere utile. Questo perché il materiale più facilmente accessibile si riduce quasi sempre al “come fare per”, ricettine facili del qui e ora. I “10 modi per”: gestire la rabbia di tuo figlio; far dormire tuo figlio nel suo letto; fargli fare i compiti … in una lista infinita di consigli finalizzati alla gestione del problema e che, spesso, non si rivelano neanche utili.
La situazione invece sarebbe meglio gestibile se i genitori e gli insegnanti fossero formati per educare e non solo per accudire ed insegnare. Formati ad essere educatori. Formati alla pedagogia, perché è la pedagogia la teoria dell’educare.
Anche se oggi sembra che tutto venga fagocitato ed eroso da un approccio di tipo sanitario- patologico, i problemi di cui abbiamo sopra disquisito, restano e resteranno sempre problemi educativi.
Un possibile percorso per aiutare genitori ed insegnanti, ad affrontare questa sfida complessa, è sintetizzato in questa presentazione che abbiamo utilizzato nella formazione genitoriale in questi ultimi anni. La mettiamo a disposizione di genitori e insegnanti che desiderano riflettere su questi temi.
Maria Michela Sebastiani, Pedagogista.
Bibliografia
Mezirow J., Apprendimento e Trasformazione, Cortina Editore, Milano 2003.
Morin E., La testa ben fatta, Cortina Editore, Milano 2000.
OMS, Life skills Education for children and adolescent in schools, World Health Organization, Geneve 1994.