Quando lavori all’educazione dei bambini e non ti limiti a insegnare contenuti, incontri le loro personalità.
Ognuno di loro con il suo mondo, il suo spazio, il suo tesoro.
Ogni volta che ne incontri uno nuovo, sembra un miracolo: c’è un mondo in quel piccolo spazio. Desideri, sogni, aspirazioni, talenti, capacità, qualità in formazione, difetti da modulare, conoscenze da sviluppare, consapevolezze da acquisire… E tu li guardi, li osservi e intuisci quello di cui avrebbero bisogno per sviluppare appieno loro stessi: strumenti.
Solo strumenti? Si. Perché è questo quello che gli educatori dovrebbero dare. Strumenti.
Si tratta di aiutare i nostri figli, i nostri alunni, i nostri allievi e i nostri studenti ad immaginare che con l’impegno e la determinazione potranno raggiungere le loro mete.
Quali sono però le loro aspirazioni? Questa è una nostra responsabilità, perché dipende da noi la varietà degli stimoli a cui li esponiamo, il livello dei ragionamenti a cui li sottoponiamo (naturalmente adeguatamente all’età), la profondità delle considerazioni a cui li stimoliamo…
Sembra facile da dire, ma meno da fare. Richiede un impegno costante, una concentrazione focalizzata. È tutto lì il vero lavoro dei genitori. Il resto è accudimento, cura, insegnamento e questo lo sanno fare anche i professionisti…
Ma quando i genitori e gli insegnanti sono anche educatori allora si crea un valore aggiunto.
Cari bimbi, ad ognuno di voi che incontrerò sulla mia strada come pedagogista e come insegnante, cercherò di essere un’educatrice prima di tutto, per cercare di darvi strumenti per capire che strada vorrete prendere nella vostra vita.
Maria Michela Sebastiani